“Dopo un anno, con gli stessi intenti che c’erano all’inizio. Perché la meta rimane sempre la stessa, il modo di arrivarci, forse, più lieto. Come una piazza che ormai è piena di persone, ma che – nonostante il poco spazio – riesce a darti tutta la libertà di cui hai bisogno.”

Ci risiamo.
Rieccoci, dopo un anno, a tirar le somme e farci, vicendevolmente, i migliori auguri.
Certo, è vero, questo può non considerarsi un vero e proprio anniversario, mancherebbe ancora qualche giorno, ma il senso rimane pressoché uguale. Agorà Cirillo è giunto al suo primo anno di attività, e se ritornare sul vissuto a volte può sembrare ridondante e inutile, a volte può far solo bene fermarsi un attimo e riposare, guardarsi indietro e scovare il meglio, ma non solo: perché tutto ciò che c’è stato, tutto ciò che è stato creato non passerà certo dopo qualche mese. Anzi: tanti sono stati gli elementi, tutti messi l’uno sull’altro, senza che nessuno avesse la presunzione di schiacciare quello sottostante.
Tanti piccoli tasselli, che nessuno ha la superbia di toccare.
Si guarda al passato, però, non solo per compiacimento: uno sguardo a ciò che è stato è importante, aiuta a riflettere e a reinventarsi, sprona a fare meglio.

E allora viene in mente l’attualità, vengono in mente i contributi di chi ha sempre cercato di stare sul pezzo, seguendo, quanto più possibile velocemente, l’andamento del nostro pianeta. Viene in mente lo sport, che abbia assunto sia i caratteri, purtroppo, funesti della realtà dell’anno appena passato, o gloriosi di leggende viventi o di eventi benefici.
Viene in mente l’Italia, affrontata secondo ogni sfaccettatura possibile, dalla più romantica e poetica, alla più cruda e satirica. Vengono in mente le recensioni, le poesie, le considerazioni, i racconti, le vignette. Viene in mente tutto ciò che mai ci sogneremmo di dimenticare e che porteremo avanti con lo stesso piacere con cui è stato tutto creato.

Agorà Cirillo si appresta a vivere il suo secondo anno di attività: accanto a tutti gli elementi raccolti, che siano positivi o meno, l’augurio e la promessa di non fermarsi mai, di reinventarsi sempre nel modo migliore, di esserci per tutti, senza distinzione di alcun tipo.

Perché la piazza non conosce diversità. Dal più povero al più ricco, dall’attivo al negligente, dal più serio a chi è ironico, dal più piccolo al più anziano, da chi lavora a chi, invece, sonnecchia e studia alternandosi. Tutti insieme, senza diversità, attiviamoci ed attiviamo.